4 luglio memoria del Beato Piergiorgio Frassati

“La prima volta che incontrai Filippo fu tanti anni fa. Lui era un bambino e io poco più che un adolescente. Il luogo del nostro incontro fu Prascondù, durante uno tra i tanti campi scuola che lì la parrocchia di San Vittore di Intra ha in questi anni organizzato.
Filippo era là con i suoi genitori. Lo ricordo bene, con i suoi scarponcini salire pian piano le balze alle spalle della casa-vacanze, accanto a papà Alberto, mentre in fila uno dietro l’altro salivamo verso la meta della passeggiata di quel giorno e ricordo ancora la sua voce, quando, di fronte al mistero ed alla bellezza della natura, ne domandava con semplicità di bambino ragione al padre.
Ecco, la semplicità. È questo il ricordo di Filippo che porto nel cuore. Da quel campo scuola ci siamo rivisti altre volte in altre occasioni, mai con il tempo per poter stringere un legame forte, ma soltanto lo spazio di qualche ora, eppure sufficiente per capire come in Filippo, nel suo sguardo e nella sua voce, vi fosse qualcosa di semplicemente particolare.
Il tratto della semplicità è riaffiorato subito alla memoria, mercoledì, quando la notizia della sua improvvisa morte ha lasciato attonita la città, e non solo.
È la semplicità descritta nel Vangelo, da non confondere con ingenuità o peggio ancora con arrendevolezza. No, la semplicità di Filippo era fatta di concretezza, coraggio nelle scelte intraprese, fede in quel Dio divenuto amico e maestro di vita.
In questi giorni tante persone hanno scritto o hanno raccontato il loro legame con Filippo. Per numerosi ragazzi la sua è stata la figura di un educatore capace di parlare schietto al loro cuore, senza giri di parole, pronto a tendere una mano in ogni situazione.
Agli inizi del Novecento, nella Torino sabauda, un altro giovane seppe far breccia nel cuore dei suoi coetanei, coinvolgendoli in un cammino che ancora oggi ha un suo seguito.
Anche quel giovane, Pier Giorgio Frassati, intraprese come Filippo gli studi di ingegneria, non riuscendo però a concluderli a causa dell’improvvisa morte. Ecco, Filippo come Pier Giorgio, ingegneri, hanno costruito attorno a loro qualcosa di davvero grande con una disarmante semplicità.
Penso che non sia azzardato affermare che al pari di Frassati anche Filippo possa essere considerato un cristiano santo, un esempio per tanti giovani che giorno dopo giorno cercano una risposta alle loro tante domande. Filippo a loro avrebbe senza dubbio indicato Gesù come maestro ed amico.
E quando i santi camminano accanto a noi, anche la vita diventa davvero tutta più semplice e bella”.
(Francesco Rossi)

… VERSO L’ALTO !!!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.